Le voci di Graziella Recupero e di Sara Campanella, vittime di femminicidio, rivivono nel lavoro dei ragazzi e delle ragazze dell’istituto barcellonese

Gli applausi della sala sono stati per tutti e quando sul palcoscenico è salito il regista Fabio Schifilliti, insieme all’attore Claudio Castrogiovanni (che interpreta il ruolo del professor Massimiliano Berretta, incontrato da Sara Campanella poco prima di essere uccisa) l’emozione di essere riusciti a dare voce a due giovani vittime di femmicidio è stata fortissima. Lo hanno spiegato bene Sofia Spadaro e Giulia Foti (che hanno interpretato Graziella e Sara), Domenico Recupero ed Anthony Foti e l’attore Pietro Briguglio. La rettrice dell’Università di Messina Giovanna Spatari e il professor Massimiliano Berretta hanno parlato direttamente al cuore dei giovani presenti, sottolineando l’importanza dei comportamenti individuali e del non sottovalutare mai i segnali, perché questa è una battaglia che si può vincere solo insieme e solo con consapevolezza.
Per Sara Campanella è stato avviato anche il percorso che porterà alla laurea alla memoria. Ad illustrare finalità e obiettivi del progetto è stata la dirigente scolastica dell’istituto Copernico Angelina Benvegna, molto orgogliosa dei risultati di un lavoro corale, ed in chiusura la professoressa Tiziana Bello ha letto un messaggio della madre di Sara Campanella che si è concluso con le parole della stessa Sara, un invito per tutti ad amarsi e ad essere se stessi, volando altissimo. Presenti i sindaci di Barcellona Pozzo di Gotto Pinuccio Calabrò e di Rodì Milici (dove sono state girate le scene del femminicidio di Graziella Recupero) e la famiglia Recupero. Ieri è stata l’anteprima di Fili invisibili ma come ha annunciato Giuseppe Ministeri è solo l’inizio per il “viaggio” di un cortometraggio di grande valore.