A Messina il Risanamento approda… all’Università
Messe a disposizione 10 borse di studio per i giovani che vivono nelle baraccopoli e che vogliono laurearsi. Oltre alla “rivoluzione” dell’edilizia anche quella educativa: il bando dall’1 giugno
C’è un dato che balza all’occhio rileggendo l’esito del questionario a cui hanno risposto quasi 500 persone che vivono in uno degli ambiti di Risanamento. Il 22% degli intervistati non ha alcun titolo di studio o ha soltanto la licenza elementare e solo 1,2 % ha una laurea. Un gap quello della scolarizzazione e della migliore formazione culturale, quella che possa aprire le porte del lavoro, da colmare al più presto, almeno dando gli strumenti che servono a chi vive in baracca.
Ed è quello che prova a realizzare il progetto “Rinasci – menti” che prevede l’assegnazione di 10 borse di studio universitario del valore di 6.600 euro cadauna, utili a completare il percorso triennale. Su proposta dell’Associazione Nazionale Scuola Italiana (Ansi) e per iniziativa del sindaco Federico Basile, del commissario straordinario del governo per il risanamento delle baraccopoli della città di Messina, dell’Ufficio scolastico provinciale, di A.ris.Mè e della Messina Social City, saranno assegnate le 10 borse di studio delle Università telematiche del gruppo Multiversity (Pegaso, Mercatorum e San Raffaele).
«In tema di risanamento – ha spiegato il sindaco Basile – sono stati compiuti passi notevoli, che vanno oltre lo sbaraccamento, in quanto, oltre all’elemento edilizio, già di per sé importante, con l’iniziativa presentata oggi si aggiunge l’altrettanto fondamentale tassello della rigenerazione sociale». Simbolico l’aneddoto raccontato dal vicesindaco Salvatore Mondello che, nel 2018 in un sopralluogo incontrò un abitante delle baracche che gli confessò come lui avesse la possibilità economica di lasciare quella abitazione, ma che non lo faceva per pagare gli studi al figlio che voleva diventare ingegnere meccanico. «Sul tema siamo partiti da zero e oggi si parla di borse di studio. Ecco oggi noi abbiamo dato concretezza a chi aveva dovuto fare quel tipo di scelta». Al tavolo anche la sottosegretaria di Stato Matilde Siracusano che ha parlato di “un modello Messina da replicare altrove anche nelle periferie di Roma e Milano come ho già proposto al Governo. Con queste borse si completa un progetto che punta al futuro». E per questo il sub commissario Marcello Scurria parla di “Risanamento 4.0”. “Vorrei che queste borse si moltiplicassero e mi piacerebbe che altre istituzioni, dall’Università agli imprenditori, di svegliassero per arrivare prima possibile a 50 borse. La combinazione di degrado abitativo, precarietà sociale ed economica ha creato una grave povertà educativa, limitando le opportunità per molti giovani – l’analisi di Scurria– . La precarietà degli alloggi e la povertà economica contribuiscono all’abbandono scolastico e limitano il numero di diplomati e laureati, soprattutto tra i più giovani».
Il segretario generale di Ansi Nanni Ricevuto ha sottolineato il ruolo centrale delle Istituzioni nel contesto “della proposta dell’Associazione Nazionale Scuola Italiana rivolta a dieci giovani diplomati che potranno frequentare gratuitamente l’università. L’Italia ha un grosso gap in termini di formazione accademica visto che solo il 28% della popolazione è laureato contro il 42% della media europea che ha punte del 62%». «Gap evidente soprattutto al Sud Italia – ha aggiunto Vincenzo La Cava, presidente di Arisme– , dove si laurea un giovane su cinque, contro tre giovani laureati su dieci al Centro e al Nord».
Il bando per le dieci borse di studio sarà pubblicato il primo giugno è sarà aperto fino alla fine di luglio. Sono destinate a giovani diplomati, negli anni scolastici 2021/2022 – 2022/2023 – 2023/2024. Devono provenire o essere ancora presenti nelle aree di risanamento del Comune di Messina individuate dai decreti emanati nel 2021 e nel 2024 del Commissario Straordinario del Governo.
Sarà formulata una graduatoria delle istanze secondo alcuni criteri di valutazione: situazione familiare, situazione economica familiare, punteggio conseguito al diploma di scuola media secondaria e infine il colloquio. La graduatoria avrà validità sino alla fine del 2024 e potrà essere utilizzata anche in caso di reperimento di ulteriori risorse da dedicare a questa finalità.