GazzettadelSudonline – Approda a Messina l’iniziativa Unicef “Cento luoghi per giocare”: coinvolte le scuole cittadine e provinciali

Data: 31/05/2025

Tante le attività ludico-formative che hanno coinvolto genitori, nonni, zii, operatori scolastici, esperti esterni ed interni alla comunità scolastica, librerie e biblioteche. Curati anche angoli dedicati alla lettura e alla ricerca di testi del passato

Unicef Italia, ad inizio di anno scolastico, propone a tutte le scuole del paese, il programma Unicef-Mim: “Scuole per i diritti”. Una “Scuola per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” è una scuola che: conosce e si impegna a far conoscere a bambini, bambine, adolescenti e adulti la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, realizzando i diritti delle persone di minore età, in ogni aspetto dell’esperienza scolastica.

Da 25 anni il comitato provinciale di Messina per l’Unicef, vanta l’iscrizione, di numerose scuole a questo programma, seguite, curate e accompagnate dalla docente Angela Rizzo Faranda, referente provinciale scuola per il comitato di Messina per l’Unicef.

Per l’anno scolastico 2024/25, il presidente regionale Unicef Sicilia Vincenzo Lorefice ha proposto alle scuole siciliane l’iniziativa Unicef “Cento luoghi per giocare”, promossa e coordinata dal comitato regionale Sicilia per l’Unicef con la collaborazione dei comitati provinciali dell’isola e la partnership di Eris Formazione. Un’occasione per bambini, ragazzi e adolescenti di stare insieme e riappropriarsi di spazi della propria città. Un’iniziativa finalizzata a promuovere l’importanza del gioco per i bambini e le famiglie dando l’opportunità, per ricordare a tutti, quanto sia fondamentale garantire, ai bambini, un ambiente sicuro, in cui possano giocare liberamente e sviluppare le proprie potenzialità. Nell’ambito dell’iniziativa, il presidente Lorefice, ha previsto, martedì 27 maggio 2025, una interessante conferenza-dibattito, sul tema, che si è svolta on line e in presenza a Catania, presso il Palazzo degli Elefanti, inoltre ha proposto alle scuole, di organizzare un evento-manifestazione celebrativo del diritto al gioco, nella giornata mondiale dedicata del 28 maggio.

Nell’ambito di questa iniziativa la Faranda, ha presentato alle scuole inserite nel programma nazionale UNICEF-MIM, di Messina e provincia, la proposta didattico-educativa, dal titolo: “Giocar con l’arte”, a cui hanno aderito 17 istituzioni scolastiche.

L’Art. 31 della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza, così recita:

1. Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
2. Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali.

Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale.
Gli Stati parti adottano misure legislative, amministrative, sociali ed educative per garantire l’applicazione del presente articolo.
La proposta educativa: “L’arte di giocare” prevede un percorso didattico alla riscoperta del valore pedagogico del gioco, alla luce delle teorie di pedagogisti che hanno trattato la tematica. “Il bambino possiede dei tesori di energia, basta non portargli via la chiave che gli permette di appropriarsene. Questa chiave è l’interesse, è il gioco.” (Eduard Claparède) Il gioco è di sicuro l’attività più importante che i bambini hanno bisogno di sperimentare. E’ il primo approccio alle regole che caratterizzano la vita sociale. L’attività ludica è basilare per il suo sviluppo intellettivo, per la costruzione del sé, del pensiero astratto e contribuisce alla formazione della sua autonomia ed indipendenza. Il gioco, per il bambino, è un forte promotore dello sviluppo cognitivo e dell’apprendimento.

Tutti i bambini hanno diritto di giocare e per questo il percorso educativo è finalizzato a sensibilizzare e promuovere i diritti dei bambini, riscoprire l’infanzia nei suoi riferimenti culturali, valorizzare l’infanzia nelle sue attese educative, riconsiderare bambini e bambine nei loro bisogni e nei loro diritti, rafforzare il valore e il significato del “Gioco”, inteso come “Diritto, forza educante e strategia di crescita e formazione”.

Molteplici sono state le attività svolte e le tematiche affrontate dai Docenti con i bambini, alunni e studenti delle scuole aderenti: esplorazione dei contesti del presente e del passato, il bambino nelle diverse condizioni socio economiche culturali, con uno sguardo ai bambini che vivono nei paesi in via di sviluppo, servendosi anche della pubblicazione Unicef: “Giochi di là dal mare” e pubblicazioni sul diritto al gioco pubblicati sul sito UNICEF, rivisitazione dei giochi del passato, di culture altre e dell’antichità: nella preistoria, nell’antica Roma, nell’antica Grecia (olimpiadi) cogliendone il significato intrinseco: di giochi promotori di pace e fratellanza fra i popoli.

Sono stati curati angoli dedicati alla lettura e alla ricerca di testi del passato: pubblicazioni di Giuseppe Pitrè (giochi e filastrocche) poesie e componimenti musicali di Roberto Piumini, poesie di Gianni Rodari, sui quali sono stati elaborati anche prodotti inediti. Sono state realizzate drammatizzazioni e spettacoli teatrali sul tema.

 

Non sono mancate le attività ludico-formative, che hanno visto coinvolti: genitori, nonni, zii, operatori scolastici, esperti esterni ed interni alla comunità scolastica, librerie e biblioteche. Alle attività hanno partecipato alcuni anziani del paese, che hanno intrattenuto gli alunni con racconti del passato e sono state effettuate interviste ai nonni. Sono stati attivati laboratori e atelier di “Rivisitazione dei giochi perduti e … ritrovati, di costruzione del giocattolo antico, di “culture altre” anche con l’aiuto delle schede didattiche inviate dal Presidente Lorefice. In questi angoli, sono stati inventati anche giochi (il puzzle delle emozioni e alcuni giochi motori) I bambini, gli alunni e gli studenti si sono cimentati in elaborati iconici ed artistici, filmati ricerche e tesine.

Le esperienze sono state socializzate e contestualizzate mediante l’allestimento di mostre degli elaborati e documentazione fotografica, arricchendo il dialogo professionale tra scuole e docenti di ordine e grado diverso e con il territorio. Gli elaborati, su richiesta delle scuole, vengono pubblicati su Facebook del Comitato di Messina per l’Unicef.

 

Tutte le 17 istituzioni scolastiche aderenti hanno svolto, nel mese di maggio e alcune svolgeranno nella prima decade di giugno, la Manifestazione Conclusiva celebrativa del Diritto al gioco: “Cento luoghi per giocare” promossa dal comitato Unicef Sicilia, creando un’atmosfera festosa e inclusiva
Alcuni docenti, per gli eventi-manifestazioni si sono avvalsi della collaborazione di centri di aggregazione giovanile, Messina Social City, associazioni sportive e docenti di attività motoria. Le attività si sono svolte negli ambienti interni ed esterni alla scuola (aule, corridoi, androni e cortili) in teatro, nei vicoli dei borghi. In aIcune scuole sono state svolte le mini olimpiadi d’Istituto. Alcuni studenti, si sono impegnati nel plogging della spiaggia per poi cimentarsi in una sfida singolare: giochi di oggi e del passato, si è giocato sul lungomare e anche in fattoria didattica. Le attività hanno visto la continuità con i diversi ordini di scuola e con altre scuole di ordine diverso. In piazza sono scesi genitori, nonni e anziani, che hanno interagito con i piccoli. Sono state presentate alcune drammatizzazioni “Pinocchio nel paese dei diritti con saggio ludico” “Dialogo interreligioso con presentazione di giochi multiculturali”, saggi motori, tornei, di dama, scacchi, pallavolo e sane competizioni, nel rispetto della cooperazione inclusiva, delle regole e della gentilezza.

Sono 17 gli Istituti che hanno aderito alla proposta educativa dirette da Angelo Cavallaro, Domizia Arrigo, Maria Concetta D’Amico, Giovanni Maisano, Santo Longo, Nicola Labate, Carmela Pino, Felicia Maria Oliveri, Luigi Genovese, Carla Santoro, Rossana Ingrassia, Germana Lanzafame, Concetta Carnabuci, Antonina Milici, Giovanna De Francesco, Delfina Guidaldi.

Gli Istituti comprensivi di Messina partecipanti con i relativi docenti referenti di istituto di pertinenza sono: “Giuseppe Catalfamo” (Eloisa Cariddi e Antonella Baccelliere); “Gravitelli Paino” (Barbara Inferrera); “Villa Lina-Ritiro-Battisti-Foscolo” (Marcella Millimaggi); “Vittorini”(Elena Fileti); “Boer-Verona Trento”, (Alessandra Timmoneri e Tindara Vinciullo); “Mazzini” (Annabella Cavallaro e Luana Campanella). Da Barcellona Pozzo di Gotto hanno aderito gli Istituti comprensivi “Luigi Capuana” (Marisa Stroscio); “Foscolo” (Maria Giovanna Recupero); “Nino Balotta” (Giusi Bellinvia). Altri Istituti della provincia: “Foscolo” di Taormina (Elsa Muscolino), “Villafranca Tirrena” (Anna Romeo); “Giudice Rosario Livatino” di Roccalumera (Clara Savoca e Cinzia Storione); “Novara Di Sicilia” (Giacoma Crisafulli e Carmelina Torre); “Lombardo Radice” di Patti (Giuseppina Caffarelli). Alla proposta hanno aderito anche il “Liceo Classico Maurolico” di Messina (Costantino Lauria); l’annesso Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Spadafora (Emanuela Vaccaro) e il Liceo Artistico “Renato Guttuso” di Milazzo (Flavia Capilli).

All’iniziativa ha partecipato, in collaborazione con ERIS Formazione, anche l’istituto comprensivo messinese “Enzo Drago”, diretto da Virginia Ruggeri (docente referente Valentina Paradiso). La manifestazione, curata dalla presidente del comitato Unicef di Messina Francesca Albiero, ha visto impegnati i 2 plessi dell’Istituto, quello centrale e il “Principe di Piemonte”.