Al Palacultura l’evento finale che ha visto i giovani dell’Università e delle scuole che hanno dialogato con il vescovo Antonio Staglianò, presidente della Pontificia accademia di teologia e fondatore della Pop Theology

Amore universale, valore della persona, libero arbitrio: nel vocabolario dei giovani c’è posto per ridefinire concetti fondamentali costruendo così un linguaggio che sia accessibile e inclusivo, ma soprattutto che tenga conto del pensiero critico, prerogativa esclusiva dell’essere umano. In una società “veloce”, fatta di algoritmi, tornare a comunicare condividendo punti di vista differenti diventa fondamentale per i giovani protagonisti dell’oggi e non importa quale canale comunicativo si scelga purchè sia universale, come la musica: è quanto afferma il vescovo Antonio Staglianò, presidente della Pontificia accademia di Teologia e ideatore della Pop theology. Ad accoglierlo in un Palacultura gremito, studentesse e studenti dell’università e delle scuole superiori della città e della provincia in occasione dell’evento conclusivo del service “Volevano cucire le mie ferite con dei punti di vista” promosso dai Lions Club del Distretto 108 YB.
Il progetto itinerante coordinato dall’avvocato Francesco Russo delegato distrettuale e socio del Lions Club Messina Ionio, nel corso dell’anno ha dato la possibilità ai giovani messinesi di confrontarsi con esperti su temi di grande attualità in maniera critica e propositiva, con la consapevolezza che “tutti abbiamo bisogno di camminare l’uno a fianco dell’altro, incrociando e facendo tesoro delle storie personali ascoltate lungo il cammino”, ha detto Russo. Per parlare ai giovani mons. Staglianò, un outsider della comunicazione 4.0 utilizza la musica leggera attraverso i testi delle canzoni più famose e più cantate dalla Generazione Zeta: Esseri Umani di Mengoni, La cura di Battiato, Vuoto a perdere di Noemi, Balorda nostalgia di Olly che ha trionfato nell’ultimo festival di Sanremo, sono alcune delle tracce “guida” per riflettere su sapere, differenza fra individuo e persona, libertà, giustizia. Secondo lui, “molti giovani oggi disertano le chiese perchè si annoiano, non ascoltano più nulla, neppure la Parola di Dio. Allora occorre risvegliarli, andare oltre l’ecclesiale per usare il linguaggio più universale, quello delle cosiddette canzonette che, a rileggerle bene, non sono poi da considerare in maniera così indulgente ma hanno testi che possono e sanno veicolare verità profonde che, talvolta, non sappiamo più come comunicare”. A rafforzare il messaggio di Staglianò, oltre alle varie autorità lionistiche, anche il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro, il primo cittadino Federico Basile, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Leon Zingales e il direttore del dipartimento Unime di Giurisprudenza Alessio Lo Giudice; l’evento è stato arricchito dagli interventi della banda della Brigata Meccanizzata Aosta diretta dal luogotenente Fedele De Caro.