Il progetto è stato portato a battesimo dal direttore generale Giuseppe Pierro e dal dirigente tecnico Ornella Campo il 29 febbraio del 2024. A distanza di un anno, in un clima di vivace fermento, la Sicilia si candida come protagonista di una piccola rivoluzione educativa. Al centro della scena, una Rete di Scuole per la Sperimentazione con capofila l’ITET “G. Caruso” di Alcamo, guidato dalla dirigente Vincenza Mione, e un numeroso gruppo di Istituti Scolastici delle province di Trapani e Messina. Il progetto di Ricerca e Sperimentazione è guidato dalla dottoressa Paola Daniela Virgilio, pedagogista e vicepresidente ANPE, che utilizzata presso l’URS Sicilia e all’Ufficio XI di Trapani, sta tracciando nuovi confini per la scuola del futuro. L’obiettivo? Misurare, valutare e coltivare le competenze trasversali, quelle abilità che vanno al di là del semplice “studio dei libri” e puntano dritte al cuore dello sviluppo personale: risolvere problemi, collaborare, comunicare con efficacia, gestire le emozioni. Un “laboratorio a cielo aperto” L’iniziativa ha già preso piede in alcuni Istituti delle province di Trapani e Messina con il supporto degli Uffici Scolastici guidati rispettivamente dai dirigenti di Ambito Davide Nugnes e Leon Zingales, allargando progressivamente la sperimentazione per creare un vero e proprio osservatorio sull’evoluzione delle competenze nei bambini di 5 anni, fino agli studenti prossimi al diploma.

Dalle prime rilevazioni, emerge un quadro inedito: dietro alla consueta didattica frontale, c’è spazio per esercizi di team building, role play e strategie di problem solving. Tra le grandi novità, la creazione di un database scientifico in cui raccogliere i dati sulle “soft skills” degli studenti: uno strumento che potrebbe diventare prezioso per i dirigenti scolastici e i decisori politici nazionali. “Le competenze trasversali sono la vera benzina del futuro – spiega Paola Daniela Virgilio -. Non possiamo limitarci a valutare i ragazzi solo per le nozioni che ricordano, ma dobbiamo scoprire chi sono davvero e come affrontano le sfide reali”.

L’eco di questa sperimentazione sta già superando i confini regionali, attirando l’interesse di esperti e istituzioni. Se i risultati confermeranno le potenzialità dei test e delle misurazioni, la “Sicilia Laboratorio e grande Osservatorio” potrebbe presto diventare un esempio di riferimento per altre realtà nazionali ed europee.

Al di là dei proclami, resta l’auspicio di creare un sistema formativo che non guardi solo ai voti e alle prove di fine anno, ma che sappia individuare, valorizzare e alimentare i talenti e la personalità di ogni studente.

“Questa è la vera sfida: garantire a tutti la possibilità di esprimersi per quello che sono”, conclude Paola Daniela Virgilio.