L’iniziativa, che consisterà in una serie di incontri con 13 classi della scuola, mira a rendere i giovani capaci di distinguere tra notizie autentiche e fake news, attraverso la comprensione delle motivazioni alla base della creazione delle stesse, delle tecniche utilizzate e dei segnali spia da tenere in considerazione.
Il progetto, attraverso casi studio, workshop e attività pratiche, affronterà argomenti come l’evoluzione del giornalismo digitale, il ruolo degli algoritmi nei social media, il riconoscimento delle fake news, il fenomeno del clickbait, il fact-checking, le nuove frontiere dell’IA e la verità vs post-verità. Il tutto al fine di formare dei cittadini digitali consapevoli e capaci di navigare in modo critico nel mondo digitale, facendo sì che gli studenti stessi diventino agenti di cambiamento, diffondendo consapevolezza tra i coetanei e ampliando l’impatto positivo dell’iniziativa con un impatto anche su genitori, insegnanti e altri membri della società̀ locale.
«La scuola – sottolinea la dirigente Lilia Leonardi – deve rimanere sistematicamente connessa con il territorio, seguendone le dinamiche sociali, essendo consapevole del fatto che le gravi problematiche che affliggono la società attuale hanno una pesante ricaduta sulla formazione dei giovani. Su di essi, infatti, incidono negativamente le nefaste conseguenze della deriva valoriale che minaccia l’intera società».