Letteraemme – Messina, al via il “Maurolico Book Festival”

Data: 20/05/2024

Redazione

Messina, al via il “Maurolico Book Festival”

Il 27 maggio l’inaugurazione del “Wall of dolls” sulla facciata del liceo, il primo muro contro la violenza di genere del Sud Italia sotto l’egida di Jo Squillo

 

MESSINA. Si terrà davanti la facciata del liceo classico “Francesco Maurolico”, al cospetto delle autorità cittadine, l’inaugurazione del “Wall of dolls”, che nasce dal progetto “Come una bambola” dell’Istituto con la sinergica volontà della Dirigente Scolastica Giovanna De Francesco, che ne è stata promotrice nella fattiva concretizzazione, e nell’approvazione presso le figure e gli Enti competenti, dei docenti, degli studenti, e della scrittrice e giornalista Cinzia Alibrandi, che ne ha curato l’ambito artistico e che dopo i saluti istituzionali ed un avvio dei lavori di Giovanna De Francesco, presenterà l’evento previsto per il 27 maggio, moderando il dibattito, dalle 11:30 presso l’Aula Magna del “Maurolico”.

Si proietteranno alcuni video di battesimo del wall messinese: di Jo Squillo, artista poliedrica ed ideatrice del “Wall of dolls”, che racconta l’importanza, che negli anni, ha avuto la sua azione divulgativa attraverso i vari walls, e le manifestazioni ad essi collegati, del giornalista Sigfrido Ranucci, dell’attrice Dalila Di Lazzaro, dell’attore e regista Alessandro Quasimodo, figlio del poeta premio Nobel per la letteratura, Salvatore Quasimodo.

Il “Wall of dolls”, di Messina, unico nel Sud d’Italia, si aggiunge ai già presenti in Italia, tra cui Milano, Roma, Genova, Venezia, Brescia, Trieste, Portogruaro, ed entra nei circuiti dei walls, dalla fondazione del primo a Milano, il 21 Giugno 2014, su illuminata volontà dell’artista Jo Squillo. Nel 2019 “Wall of dolls” è diventato una ONLUS. Lo spirito è donare, da parte del “Maurolico”, che da anni si occupa delle tematiche legate alla violenza di genere, con studi, dibattiti, eventi culturali, un wall alla Città Metropolitana di Messina, che ne rappresenti la voce contro la violenza di genere, e per questo viene installato esternamente, all’entrata maestra dell’istituto, in un posto sempre animato dagli studenti, e da un affollato passaggio cittadino, quale pubblico luogo dove coltivare, partendo dalle giovani generazioni, la magia dell’amore positivo, che annienta l’orrore della violenza. Si prevede in seguito di ricavare, all’interno del liceo, uno spazio museale del “Wall of dolls”.

Si consegnano ed affiggono sul muro, le pigotte d’autore di Martino Midali e Cinzia Alibrandi, realizzate dalla “Maison Midali”, della Dirigente Scolastica Giovanna De Francesco e del “Maurolico”, declinato nelle sue diverse componenti, tra cui il pluripremiato “coro”, al cospetto delle personalità partecipanti: il Sindaco Federico Basile, gli assessori, il Prefetto Cosima Di Stani, la rettrice dell’Universitá degli Studi Giovanna Spatari, le varie associazioni che si occupano di violenza di genere, il fumettista Lelio Bonaccorso che espone la mostra “Violate”, Maria Andaloro di “Posto Occupato”.

Martino Midali fa indossare le sue magliette a edizione limitata “L’amore non fa male”, fatte sfilare a Milano per i suoi 40 anni di attività, incentrate sulla denuncia della violenza di genere, ricordando che parte del ricavato delle T-shirt, è destinato al centro antiviolenza femminile “Cerchi D’Acqua”.

La giornata riprende alle ore 18:30 presso l’Aula Magna, a ingresso libero, con il “Maurolico Book Festival”, con la direzione artistica di Cinzia Alibrandi, che si rigenera dopo il successo del “Messina Book Festival” della scorsa estate, da lei ideato e diretto, e si illumina di una nuova luce tra le colte pareti del Liceo Classico “Francesco Maurolico”. Si evidenzia che il liceo è “scuola polo” per le Biblioteche Scolastiche della Regione Sicilia, ed una manifestazione letteraria in questa sede, assume una valenza di particolare sottolineatura: sono gli studenti, a connotarla di un prezioso significato, con la loro attiva presenza. Viene riproposta la suggestiva installazione emblema,  creata dall’architetta Maddalena Palamara, da un’idea di Cinzia Alibrandi, simbolo degli orizzonti infiniti che spalanca la lettura.

Si ospitano gli autori che dialogano con Cinzia Alibrandi:

Giusi Arimatea, “Una vita a cottimo, Pungitopo; Carmela Mento e Francesco Pira “La violenza in un “click”, Franco Angeli; Martino Midali “La stoffa della mia vita-un intreccio di trama e ordito”, scritto con Cinzia Alibrandi, Cairo Editore.

Giusi Arimatea, docente messinese di italiano e storia al liceo “Salvatore Quasimodo” giornalista, scrittrice e drammaturga. Con il romanzo, “Una vita a cottimo”, narra di Vincenzo Sottile, cottimista, nel chiaro intento di custodirne la memoria, e ricostruire quell’ordito di storia familiare, riappropriandosi di un  lungo passato che denuda, orienta, assolve. Sullo sfondo, la grande storia che entra dal piccolo schermo e dalle edicole dei giornalai, in quegli anni senza internet, dentro ai quali il mondo ancora non correva. È la storia filtrata dagli occhi del protagonista: curiosi, permeabili, lucidi, e compiuta dall’io narrante, attraverso rapide evocazioni di un passato, è un viaggio nei sentimenti, nei legami che hanno delineato il suo percorso esistenziale. Il sospeso emotivo che l’individuo si porta dentro, tra il dramma e la poesia, l’amore e i vuoti, la speranza e il dolore, le paure e le più insospettabili variazioni del vivere.

Carmela Mento, professore associato di “Psicologia Clinica” presso l’Università  degli Studi di Messina, e Francesco Pira, professore associato di “Sociologia dei processi culturali e comunicativi” presso Università degli Studi di Messina, affrontano in questo illuminante saggio, “La violenza in un click”, il tema del “revenge porn”, negli aspetti sociologici, psicologici e giuridici. Un fenomeno sempre più frequente, che diffonde online, in modo non consensuale, immagini o video intimi. Il saggio traccia le vie della relazione affettiva da cui trae origine il “revenge porn”, le diffuse pratiche del sexting, le derive della violenza psicologica, l’ odiosità del ricatto, la diffusione online, fino ai risvolti legali e giuridico-forensi, attraverso il “Codice Rosso”.

Martino Midali, noto stilista lombardo, presente sul territorio italiano, con oltre settanta punti vendita, fregiato nel 2022 del prestigioso “Ambrogino d’oro”, nell’avvincente biografia “La stoffa della mia vita – un intreccio di trama e ordito”, scritta con Cinzia Alibrandi “, racconta un importante messaggio per i giovani: il talento e l’impegno aprono le porte della vita, ed ognuno può e deve costruire con fiducia e tenacia il proprio futuro. Partendo da semplici origini, Martino Midali conduce il lettore sulla sua strada  verso il successo. La grande intuizione dell’uso innovativo del jersey e dell’elastico in vita, il primo showroom a Milano, i grandi buyers americani, l’apertura di due punti vendita a New York frequentati da molte star, il trionfo degli anni Ottanta dove «vestire Midali», equivale a essere parte di un mondo tutto nuovo, indossando un abito democratico che rispetta il corpo delle donne. Un viaggio sul filo dei ricordi, che svela un viandante della moda sempre in cammino, che coniuga la forza della terra da cui proviene, con la soavità racchiusa tra le pieghe delle sue inconfondibili creazioni.

A chiusura la sfilata della “Maison Midali” di 19 capi e 7 chiffon indossati, secondo il credo dello stilista, da “modelle per un giorno”: le studentesse del “Maurolico”.

Capsule in jersey bimaterico 

Versatili e morbidissimi, dalla vestibilità sempre perfetta, sono i capi della capsule in jersey bimaterico in cui allo stesso jersey, tessuto iconico di Martino Midali, si unisce la viscosa cangiante in tre colori dall’effetto metallico. È il contrasto materico a fare la differenza, portando in primo piano la silhouette del tubino essenziale con la manica scivolata che accarezza il corpo senza costringerlo, e amplifica la versatilità dell’agile due pezzi.

Capsule Chiffon

Leggerezza e romanticismo si uniscono a linee naturalmente fluide e avvolgenti, e a forme morbide e ricche di sovrapposizioni di strati, nella capsule chiffon, seguendo la fascinazione di volumi comfy, esasperati da una palette ricca di sfumature violacee, dal lilla al glicine, dal malva al lavanda. Modelli che sono la carta d’identità del brand: il segreto è che nessun capo si porta da solo, ma segue una stratificazione sapiente, che non appesantisce la figura, grazie all’essenza leggera dello chiffon.

Capsule Plissè

Il plissé come protagonista assoluto, sperimenta una nuova forma di eleganza per il daily wear moderno: un elemento chiave, insieme quotidiano e sofisticato, ma estremamente pratico. Attraverso un’interpretazione innovativa e rompendo gli schemi convenzionali, la capsule offre una varietà di capi, adatti a qualsiasi momento della giornata e slegati dal concetto tradizionale di occasione, che conferiscono a ogni outfit un tocco di dinamismo e originalità.