Redazione
La ragazzina disabile portata a spalla da un professore, le immagini di Syria che commuovono i social
La gita di fine anno per la tredicenne della scuola Enzo Drago possibile grazie alla disponibilità di un docente che lo aveva promesso alla mamma. La storia
Barriere architettoniche impervie, scale mobili fuori uso o inesistenti. E’ dura la vita per chi ha problemi di mobilità. Ma non si poteva spegnere il sorriso di Syria, una ragazzina di 13 anni, disabile, che frequenta la scuola Enzo Drago, e che è riuscita a partire in gita di fine anno grazie alla determinazione della dirigente scolastica Virginia Ruggeri e al sostegno dei professori accompagnatori.
Stanno facendo il giro dei social le immagini della giovanissima portata in spalla da un professore tra i vicoli di Ostuni, in Puglia. Immagini che hanno generato comprensibilmente tanta commozione.
Un aiuto di grande umanità e sensibilità, che la tredicenne ha voluto condividere con mamma raccontando il sostegno ricevuto dal docente che l’ha portata in spalla nei luoghi più complicati impossibili da raggiungere in carrozzina.
La storia Syria è nota anche per l’appello lanciato qualche mese fa dalla famiglia tramite MessinaToday per un alloggio che tenga conto delle esigenze di una famiglia che ha anche altri casi di disabilità.
Syria di recente aveva vinto l’Erasmus in Turchia ma non ha potuto partecipare proprio per le difficoltà legate alla mobilità. “Anche a spalla stavolta la porto”, aveva detto un docente alla mamma. E così è stato. “Non ho parole per ringraziare tutta la scuola – spiega Mara, la mamma della ragazzina – che mi è stata sempre accanto. Ieri quando ho visto le immagini di mia figlia portata in spalla ho pianto tutta la sera di gioia. Il suo sorriso mi ripaga delle tante difficoltà che dobbiamo affrontare. Domani tornerà a casa e alla vita normale e la mia preoccupazione è che il suo sorriso possa spegnersi ancora. Non è facile la nostra situazione in una casa non adeguata alle esigenze di Syria e complessivamente in una città dove sono troppi i disagi che le persone con disabilità o con mobilità ridotta si trovano a vivere quotidianamente”.