Redazione
L’importanza di ascoltare i giovani per evitare pericolose situazioni di isolamento e di buio interiore nella lettera del dirigente generale dell’Ufficio scolastico Regionale
“Educare all’affettività e al rispetto contro ogni forma di discriminazione. Sono convinto che i sentimenti si imparino e per questo ho promosso le Giornate del cinema per la scuola. Il cinema è un’arte, è un patrimonio dell’industria culturale del nostro Paese che dobbiamo difendere anche avvicinando i giovani al grande schermo.”
E’ uno dei passaggi chiave della lettera del dirigente generale dell’Ufficio scolastico Regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro al mondo della scuola.
Contrasto alla dispersione scolastica, prevenzione e lotta contro ogni forma di bullismo e cyberbullismo a danno di bambine e bambini, adolescenti, giovani, i temi affrontati nel messaggio ma anche e soprattutto il patto educativo scuola – famiglia, educazione a un corretto e intelligente utilizzo delle tecnologie digitali, in particolare dei social, educazione all’affettività e al rispetto contro ogni forma di discriminazione.
“Questa Direzione Generale ha messo in campo tante professionalità e strumenti per rendere più tempestiva ed efficace la tutela dei minori in sinergia con le diverse istituzioni locali – si legge nel messaggio pubblicato oggi sul sito dell’USR Sicilia -. Le nostre antenne sul territorio sono gli Osservatori di area sulla dispersione scolastica e i tanti operatori psicopedagogici che costituiscono oggi una realtà consolidata di questo Ufficio. La speranza è che la nostra attività possa dare davvero un contributo nell’orientare le politiche sociali del territorio. Il ritorno tra i banchi anche di una sola studentessa o studente è un successo per la scuola e per la collettività intera”.
Altro tema toccato nel messaggio l’educazione all’affettività e al rispetto contro ogni forma di discriminazione perché “sono convinto che i sentimenti si imparino e per questo ho promosso lo scorso autunno le Giornate del cinema per la scuola. Il cinema è un’arte, è un patrimonio dell’industria culturale del nostro Paese che dobbiamo difendere anche avvicinando i giovani al grande schermo. Il mio desiderio è che quanti più giovani possibili possano sperimentare le emozioni che il cinema sa regalare e risvegliare in loro l’empatia necessaria a comprendere i sentimenti altrui”.
E poi, l’importanza di ascoltare i giovani per evitare pericolose situazioni di isolamento, di buio interiore. “Oggi i giovani sono immersi nel digitale per molte ore al giorno; quindi, è necessario trasformare questo tempo in un tempo utile.
Pierro ha concluso la sua lettera citando il cantautore Roberto Vecchioni, che ha lavorato tanto nella scuola e sensibile alle dinamiche giovanili: “La bellezza va insegnata subito. Va insegnata ai bambini e ai ragazzi. Non smetterò mai di pensare che questo è il compito fondamentale di un educatore. Perché un ragazzo che possiede dentro di sé il senso del bello avrà sempre difese in tutta la sua vita”.
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