Sono passati circa ottant’anni dalla Seconda guerra mondiale e molto è stato dimenticato. Per le generazioni più giovani questo non è vero, ma solo perché quegli avvenimenti non li hanno quasi mai conosciuti.
Questo libro racconta storie straordinarie, legate soprattutto alla deportazione di milioni di donne e uomini di tutta Europa, strappati alle loro famiglie e alle loro case e mandati a lavorare come schiavi per sostenere lo sforzo bellico nazista. Alle storie di uomini coraggiosi, che sfidarono la morte per informare i governi occidentali di quello che succedeva nei lager, ottenendone un educato disinteresse, si intreccia quella esemplare degli ebrei danesi, che sfuggirono allo sterminio perché i loro concittadini “non si voltarono dall’altra parte” e li salvarono, diversamente da quanto accadde nel resto dell’Europa occupata.
Guido Lorenzetti è nato a Milano nel 1938. Si è laureato in Scienze Politiche con tesi in Storia Contemporanea. È figlio di Andrea Lorenzetti, vicesegretario del Partito Socialista clandestino durante la Resistenza, che fu arrestato per la sua attività antifascista nel marzo 1944 e deportato a Mauthausen, dove morì. Ha pubblicato nel 2014 i testi delle lettere del padre, uscite clandestinamente dal carcere di San Vittore e dal campo di Fossoli (Modena) e inviate alla famiglia e ai compagni. Guido è vicepresidente della Sezione di Milano dell’ANED, Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti e consigliere d’amministrazione della Fondazione Memoria della Deportazione. Scrive per la rivista dell’ANED ‘Triangolo Rosso’ articoli e monografie di carattere storico sulla seconda guerra mondiale e la Deportazione. Svolge attività di divulgazione nell’ambito di eventi culturali e presso le scuole, anche in Sicilia, raccontando agli studenti le vicende della Resistenza e dell’occupazione nazista.