Redazione
Recuperare e salvaguardare l’uso del dialetto, dare nuova linfa alle antiche tradizioni affinchè non vadano perdute, inculcare nei ragazzi l’amore per la propria terra: questi gli obiettivi che hanno “spinto” l’Istituto Comprensivo “Luigi Pirandello”, diretto dalla professoressa Clotilde Graziano, a partecipare al progetto di rete, promosso dall’Assessorato Regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, per l’attuazione della L.R. M.9/11 “Scuola e cultura regionale in Sicilia” – terza annualità – che ha “vissuto” la sua “Masculiata finali” nel “Teatro delle arti”, a Palermo, succursale del Liceo Classico “Umberto I”.
I 19 ragazzi partecipanti al progetto, tutti delle seconde classi della Scuola Secondaria di Primo Grado, hanno seguito, quale tema portante, quello della “fimmina” della Sicilia del passato la cui famiglia faceva di tutto affinchè non “ristassi schetta” e che spesso grazie ai soldi, sebbene non avvenente fisicamente, riusciva a trovare marito.
I giovanissimi protagonisti dell’istituto pattese, accompagnati, oltre che dalla dirigente Graziano, dalla Dsga Loredana Merendino e dai docenti Daniela Spinella, David Milici, Carmelo Quagliata e Nicola Arrigo, hanno proposto una parte recitata che spiegava, appunto, la tematica scelta e due canti popolari, “C’è la luna ‘n menzu o mari” e “Quanta è laria la me zita”, riscuotendo ampi consensi.
Davvero una bella esperienza per gli alunni, al di là dell’emozione di esibirsi sul palco, davanti al pubblico, che hanno vissuto, sia nella fase di realizzazione del progetto che nella kermesse finale a Palermo, con grande entusiasmo e lodevole partecipazione.
I ragazzi impegnati nel progetto sono: Agata Abate, Mattia Gerlando, Salvatore Giaimo, Lorenzo Martella, Antonio Capizzi, Ginevra Cicchetti, Aurora Barcellona, Andrea Cappadona, Martina Demo, Samantha Demaj, Alice Grasso, Aurora Grasso, Alessandro Lentini, Martina Milleo, Gaia Mirenda, Davide Napoli, Vittoria Presti, Ingrid e Michelle Tricoli.
“A tutti – afferma giustificatamente soddisfatta la dirigente Graziano – va un grande plauso per quanto realizzato. Speriamo di aver fatto crescere nei ragazzi il desiderio e la curiosità di valorizzare il nostro dialetto. E’ un impegno che da anni il nostro istituto porta avanti e che, sicuramente, proseguirà nel tempo, perché anche e soprattutto questa è cultura”.