Intervista a Pietro Currò, assessore alla Pubblica istruzione dell’Amministrazione Basile. Sulle pagine del QdS fa il punto su quanto fatto finora per ampliare il ruolo delle Municipalità e sullo stato della scuola
MESSINA – Pietro Currò, una lunga militanza nel Partito repubblicano, per 15 anni anche consigliere comunale, è da luglio 2023 assessore alla Pubblica istruzione, rapporti con il Consiglio e decentramento della Amministrazione del sindaco Federico Basile.
Non è la sua prima esperienza come componente di esecutivo a Palazzo Zanca, le precedenti risalgono al 1985, 1990 e 2000. Molte cose sono cambiate nel modo di fare politica – come ha sottolineato lo stesso Currò – non il suo approccio però, rimasto lo stesso anche dopo l’entrata in vigore della legge Bassanini, quando molti suoi colleghi si sentirono defraudati di un potere importante, passato ai dirigenti. Non si è mai affezionato troppo alle poltrone che ha occupato, – ha detto – cosciente della loro transitorietà. Non vuole soffermarsi sulle voci che parlano di una sua probabile prossima uscita dalla Giunta Basile. “Continuo a lavorare sul programma, vedremo cosa succederà”. Grato al progetto politico di Cateno De Luca che lo ha visto prima componente del Cda di Arisme e poi assessore, considera positivo questo anno di lavoro con Basile.
La realizzazione del decentramento è un obiettivo vicino?
“Ho sempre creduto nel ruolo delle Municipalità, sono il luogo dove la gente porta i problemi che vive ogni giorno, attuare il decentramento è una rivoluzione dolce nelle periferie, è rivoluzionario quando hai l’acqua, la pulizia, le strade senza buche, cose che sembrano normali. Mi sono impegnato da subito, abbiamo lavorato sul regolamento, c’era una bozza e su quella abbiamo rielaborato il nuovo documento integrato di tutte le diverse proposte che sono venute dalle circoscrizioni e che abbiamo dovuto armonizzare. Nella riunione di luglio dov’erano presenti anche l’assessore, Minutoli, presidenti e consiglieri delle municipalità, dirigenti e funzionari, lo abbiamo definito ma deve fare ancora due passaggi, dal direttore e dal segretario generale del Comune, dopo tornerà in Giunta, quindi in Commissione e in ultimo in Consiglio per l’approvazione finale”.
Quali saranno i tempi?
“Sarà una cosa molto breve, abbiamo trovato dei punti di incontro fondamentali. Ci sono stati alcuni problemi di fondo per arrivare ad un regolamento per il decentramento che potesse funzionare: alcuni suggerimenti arrivati erano in contraddizione tra di loro e quindi è stato necessario armonizzarli e poi trovare le risorse d’assegnare alle municipalità, capire il modo e in quale misura, tenendo presente che dando le risorse, ma non il personale tecnico, si rischia di vanificare tutto. A settembre si dovrebbe completare il ciclo delle assunzioni al Comune e quindi si pensa che si possa individuare quelle persone che possano essere assegnate per seguire progettazioni e pratiche nelle sei Circoscrizioni”.
Che tipo di scuola emerge dalle visite e iniziative fatte negli istituti comprensivi messinesi?
“È una scuola di qualità, con tante iniziative sociali e culturali che mirano a sensibilizzare le nuove generazioni su tematiche importanti, dalla legalità all’ambiente, ai valori costituzionali. Devo ringraziare il provveditore Stello Vadalà che è stata una delle persone più vicine per affrontare i problemi, abbiamo fatto delle belle manifestazioni insieme e lui riconosce il valore di questa collaborazione con l’Amministrazione. Ho visitato in questo anno tutte le scuole per dare disponibilità e attenzione, una cosa che i dirigenti hanno apprezzato. Sono una quarantina i progetti fatti ma mi piace porre l’attenzione sulla partecipazione attiva del Comune all’anniversario della strage di Capaci fatta dal Comprensivo Cannizzaro-Galatti con un corteo di 800 partecipanti tra studenti e docenti. E poi la commemorazione di Boris Giuliano. Consiglio, Amministrazione devono fare le cose, dare risposte, ma sono organi politici e la politica, tra le altre cose, si fonda anche sulla memoria, ricamo della storia. Non sono state solo commemorazioni, ma ho voluto evidenziare che questa Amministrazione è attenta alla memoria, alla questione morale, alla trasparenza”.
Tutti gli alunni, anche quelli delle periferie, sono messi nelle stesse condizioni di chi vive al centro, hanno gli stessi servizi?
“Le scuole sono sullo stesso piano dal punto di vista della qualità della didattica e, posso dire, anche sui servizi c’è attenzione. Sulle mense non ci sono state segnalazioni a parte qualche caso che si è verificato e che ho monitorato personalmente. È importante il ruolo di Messina social city su trasporti e mense”.
I problemi nelle periferie restano e rischiano di rendere vano il lavoro fatto dalle scuole..
“Stavamo studiando il modo, in una periferia complessa come può essere Giostra, per progettare qualcosa che coinvolgesse quelle famiglie problematiche; in più occasioni c’è stata una bella sinergia devo dire tra Comune, scuole, circoscrizione e parrocchie. Adesso bisogna sviluppare un percorso e lo faremo con il nuovo anno scolastico”.
C’è un alto grado di dispersione scolastica?
“Devo dire che a Messina, dopo due anni e mezzo di gestione del Provveditore Vadalà, è la più bassa della Sicilia. Ovviamente poi la situazione cambia in base alla scuola, al contesto in cui si trova, ma la media non ha numeri allarmanti”.