Al via oggi “Un calcio al razzismo – Uniti con lo sport”. Calligaris: “Bisogna cambiare la cultura di questo paese”
Si è tenuto stamane, presso l’Aula Magna del Rettorato, la presentazione dell’ottava edizione di “Un calcio al razzismo – Uniti con lo sport”. La manifestazione, giunta alla sua ottava edizione, è organizzata dall’Università di Messina, dal CUG dell’Ateneo e dalla SSD UniMe. L’obiettivo è quello di promuovere lo sport quale efficace catalizzatore di coesione sociale, volto a veicolare principi fondamentali quali l’equità, il rispetto reciproco e la tolleranza.
Questa mattina al convegno “Le differenze: risorsa o discriminazione?” hanno preso parte docenti afferenti a diversi Dipartimenti universitari e professionisti nell’ambito dello sport nazionali ed internazionali. Ad aprire il tavolo, il prof. Carlo Giannetto, ordinario di Economia e marketing agroalimentare ed ideatore della manifestazione: “Siamo arrivati all’ottavo anno e sin dall’inizio abbiamo cavalcato l’onda della terza missione. Secondo noi è importante che sia gli studenti universitari, delle scuole e l’intera cittadinanza possano vivere questo momento come un momento di unione attraverso lo sport come strumento che combatte questa forma di razzismo che, purtroppo, ancora oggi, è fortemente presente sui campi sportivi. Quando si parla di inclusione, logicamente, ci riferiamo a tutte le forme di discriminazione. Lo sport che l’università vuole lanciare è proprio questo, cioè quello di abbattere ogni forma di discriminazione“.
La manifestazione si suddivide in due momenti: il primo, il convegno scientifico di questa mattina, mentre il secondo nei campi della cittadella universitaria in cui dieci squadre di calcio si sfideranno nel torneo di calcio a 5/futsal che si svolgerà martedì 21 e mercoledì 22 maggio, alle 15, presso la Cittadella sportiva universitaria. Le squadre saranno composte sia da studenti universitari che da giovani migranti e, come dichiara il prof. Giannetto: “sarà un bellissimo momento di divertimento per tutti“.
Presenti la Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari, l’assessore Alessandra Calafiore, il Prof. Stello Vadalà, Provveditore agli Studi di Messina, la Dott.ssa Silvia Bosurgi, Presidente SSD UniMe, e il Dott. Antonio Chimicata, Presidente del Comitato di Messina della Croce Rossa Italiana.
Preziosa la presenza della dott.ssa Novella Calligaris, Campionessa olimpica del nuoto italiano e presidente dell’Associazione Azzurri olimpici d’Italia: “Sono tanti i fenomeni che vanno combattuti. Parliamo ancora oggi di razzismo che è un fenomeno molto presente soprattutto nel calcio ma non assente negli altri sport. Naturalmente lo sport non è una ‘nuvoletta’ staccata dalla realtà; il razzismo lo vediamo anche incitato dai nostri governanti e quindi c’è tanto da cambiare. Bisogna cambiare la cultura di questo paese che deve fare un salto di qualità esattamente come hanno fatto Inghilterra e Francia. Bisogna comprendere che siamo una popolazione multietnica. Il CONI ha istituito un osservatorio permanente presieduto dal prof. D’Ippolito e di cui mi onora farne parte, per contrastare tutte quelle forme di violenza – verbali, fisiche o semplicemente di emarginazione – istituendo delle linee guida a cui hanno aderito tutte le federazioni e, a loro volta, entro il 24 luglio, dovranno aderire anche tutte le associazioni sportive. Questo significa avere una maggiore vigilanza su qualunque forma di discriminazione, violenza e abuso” – ha dichiarato.
Importante anche la presenza del dott. Carlo Pacifici, Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, e del dott. Damiano Lembo, Presidente Nazionale dell’U.S. ACLI.
L’evento si svolge con la collaborazione del Comune di Messina, dell’ACR Messina, dell’AIA sezione Messina, dell’US Acli, dell’Associazione BIOS, dell’Associazione Panathlon Club di Messina, della Croce Rossa sezione di Messina, del Centro Multidisciplinare per l’Insegnamento e l’Apprendimento (Ce.Mu.I.A.), dell’Associazione ALuMnime.
Il prof. Ludovico Magaudda, Vice Governatore dell’Area 9 Sicilia del Panathlon International, mostra la sua vicinanza all’evento: “Siamo sempre stati vicini a questa manifestazione soprattutto perché il Panathlon è una associazione internazionale di volontariato che ha come scopo quello di divulgare e promuovere la cultura e l’etica sportiva. La lotta al razzismo è una delle nostre mission principali e, accanto a questo, la diffusione della cultura sportiva è sempre stato per noi un punto di grande interesse. Io nella sede universitaria mi sono occupato in particolare della fondazione dei corsi di laurea in scienze motorie e sportive, ormai attivi da oltre vent’anni, che hanno formato una miriade di esperti nel mondo dello sport e a cui abbiamo sempre cercato di insegnare che aldilà della ricerca del risultato sportivo, è importante anche il comportamento degli atleti in campo e fuori dal campo” – dichiara.
Difficile – ma non impossibile – il contrasto del fenomeno del razzismo, molto spesso dettato dal cattivo comportamento che parte proprio dai genitori. Come appunto spiega il prof. Magaudda: “Una delle carte Panathlon è la carta dei doveri dei genitori dei giovani sportivi. Aldilà della carta dei diritti dei giovani sportivi è importantissimo educare i genitori, che spesso sono la causa principale del cattivo comportamento dei ragazzi nello sport“.