Un flashmob in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Presenti anche gli studenti del “Caio Duilio” e “Verona Trento”

Giornata contro la violenza sulle donne, le iniziative nel comprensorio jonico

Sottolinea la responsabile del coordinamento lda Iudicelli: “Noi da sempre siamo impegnati contro la violenza sulle donne, così come siamo impegnati contro le molestie nei luoghi di lavoro. Oggi abbiamo voluto, anche in occasione del prossimo 25 novembre, evidenziare il nostro dissenso e cercare di diffondere la cultura della non violenza sulle donne. Abbiamo pensato di realizzare questo evento molto importante e siamo anche riusciti a coinvolgere i giovani delle scuole Caio Duilio e Verona Trento. Questo ci rende orgogliosi perché i giovani sono il futuro. Loro devono capire che non si conquista e non si realizza nulla con la violenza. Bisogna imparare, sin da piccoli, che il rispetto per la donna è alla base dei nostri rapporti”,

Più coinvolgimento nelle scuole

I giovani sono sempre più attenti al tema della violenza di genere. “Secondo me è molto importante portare nelle scuole alcune associazioni, o anche alcune donne che hanno vissuto queste violenze in prima persona. Se un mio amico utilizzasse una forma di violenza nei confronti della sua donna consiglierei alla ragazza di lasciarlo perdere e di denunciarlo immediatamente”, afferma Christian Trovato, rappresentante dell’istituto “Caio Duilio”.

Simona Destro, studentessa dell’Istituto “Verona Trento”, aggiunge: “Se notassi delle forme di violenza da parte del fidanzato nei confronti dell’amica anzitutto gliene parlerei per trovare una soluzione, magari anche con i suoi genitori. Se una persona usa la violenza, si vede che non ti ama. Inoltre la inviterei a denunciare”. Contrariamente agli anni precedenti, in cui se ne parlava poco, oggi è diventato un tema fondamentale: “A scuola, durante l’anno scolastico, ne parliamo molto. Sia con i professori, che fra di noi. Anche nei momenti di educazione civica. Siamo tutti consapevoli di questo”, conclude la studentessa.